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Visualizzazione dei post da giugno, 2025

Come un'eco l'indomani si apre

Il sangue corre veloce sui desideri di una collettività assetata da un passo labile ma molteplice e corroborata da un emergente strato di trasformazione  [dal carattere ampio e spiraliforme].  Strutture di resistenza inglobate da un'azione diretta e proiettata verso i mondi elastici in cui vogliamo o possiamo vivere.  Rifiutando le asperità delle strutture amovibili.  Riplasmando i margini   e le coesioni acerbe delle costellazioni sonore fruibili  attraverso gettiti rinnovanti di libertà  su schermi avvolti da maturazioni arcuate e sostanziali  nel loro essere apertamente vivibili. Come un'eco l'indomani si apre sul silenzio che non ha ridondanze, mentre l'oggi è infisso di robuste pertiche. [Verso una poetica dell'ascolto ammaliante  nell'iperbole generativa]

Allungavo i giorni fino alle tempie

Lasciavi vibrare il passato in un vasto e animico specchio d'acqua. Una cantilena di alghe risaliva in forma di combustibile. Invasiva [e smaniosa] pelle. Quale chiaroveggenza innata fluidificherà i tempi assorbiti nel disgregamento  agile e ricomposti dentro i margini -immancabili - dell'invisibile? Allungavo i giorni fino alle tempie. [Progressiva succosa pelle]