Un levriero e ricetrasmittenti tra organigrammi di poteri o antagonismi [in leggi nodali]. Voci proteiformi profondamente libere disinnescano azioni leali nella tensione trasformativa e nell'ancoraggio alle soggettività in maturazione o in un dissolvimento andante. Eudaimonia nascente che produce stralci di incognite [valorizzanti] lungo gli istanti vividi di ri-assorbimento.
“L’acqua può isolare ma non sopraffare “ L’acqua asseconda il tempo flessuoso incidendo nella via della mediazione: come un tripudio dentro un'accecante tattica predatoria. Si assesta lo scivolamento e lo scorrimento è vitale: la qualità della mescolanza nutre ogni avventore che si predisponga a un avanzamento algido e speranzoso. Sedimento + impulso: nuovo slancio pressorio. Senza suddivisioni o inarcamenti l’acqua impregna il corpo e lo spazio divisorio mentale generando zone di scomponimento trascrivendo il volto di caparbietà sommersa o progressiva.
Il sangue corre veloce sui desideri di una collettività assetata da un passo labile ma molteplice e corroborata da un emergente strato di trasformazione [dal carattere ampio e spiraliforme]. Strutture di resistenza inglobate da un'azione diretta e proiettata verso i mondi elastici in cui vogliamo o possiamo vivere. Rifiutando le asperità delle strutture amovibili. Riplasmando i margini e le coesioni acerbe delle costellazioni sonore fruibili attraverso gettiti rinnovanti di libertà su schermi avvolti da maturazioni arcuate e sostanziali nel loro essere apertamente vivibili. Come un'eco l'indomani si apre sul silenzio che non ha ridondanze, mentre l'oggi è infisso di robuste pertiche. [Verso una poetica dell'ascolto ammaliante nell'iperbole generativa]
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