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Nella rifrazione

 Nella rifrazione la storia viene ad essere amalgamata. Come in un'esperienza cocente per effetto di radiatori sferici modulari.


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Itinerari di scrittura e ricerche sul suono e sull'arte

Anna Laura Longo è musicista-performer nonché autrice di saggi, articoli, componimenti poetici, testi di teatro musicale e prose sperimentali, che si accompagnano alla dicitura Corollari intrepidi . Per le sue pratiche di scrittura ha elaborato - e applicato nei testi- il concetto di "coefficiente di dilatazione della parola" sviluppando a tale proposito un itinerario procedurale definito dall'espressione "La parola espandibile". Porta avanti ricerche ed esplorazioni sonore e letterarie che si estendono in direzione delle arti visive. Ideatrice di installazioni composite e opere polimateriche promuove una spiccata multi-sensorialità. Numerosi sono i riconoscimenti ricevuti in virtù dei suoi lavori, basati su un'integrazione e una fattiva giustapposizione tra le estetiche e i linguaggi. È interessata nella fattispecie alle mutazioni e al ruolo emancipatore e rifondativo delle arti, situandosi su un piano comparativo e amalgamante. È fortemente avvalorato nei...

Trascrivendo il volto di caparbietà sommersa

 “L’acqua può isolare ma non sopraffare “ L’acqua asseconda il tempo flessuoso incidendo nella via della mediazione: come un tripudio  dentro un'accecante tattica predatoria. Si assesta lo scivolamento e lo scorrimento è vitale: la qualità della mescolanza nutre ogni avventore che si predisponga a un avanzamento algido e speranzoso. Sedimento + impulso: nuovo slancio pressorio. Senza suddivisioni o inarcamenti  l’acqua impregna  il corpo e lo spazio divisorio mentale generando zone di scomponimento  trascrivendo il volto di caparbietà sommersa  o progressiva.

Come un'eco l'indomani si apre

Il sangue corre veloce sui desideri di una collettività assetata da un passo labile ma molteplice e corroborata da un emergente strato di trasformazione  [dal carattere ampio e spiraliforme].  Strutture di resistenza inglobate da un'azione diretta e proiettata verso i mondi elastici in cui vogliamo o possiamo vivere.  Rifiutando le asperità delle strutture amovibili.  Riplasmando i margini   e le coesioni acerbe delle costellazioni sonore fruibili  attraverso gettiti rinnovanti di libertà  su schermi avvolti da maturazioni arcuate e sostanziali  nel loro essere apertamente vivibili. Come un'eco l'indomani si apre sul silenzio che non ha ridondanze, mentre l'oggi è infisso di robuste pertiche. [Verso una poetica dell'ascolto ammaliante  nell'iperbole generativa]